Storie: intervista al giovane talento
Il ventiduenne di Carbonara ha scoperto quest’innata capacità sui banchi di scuola ed ora partecipa a vari programmi televisivi di successo
Luigi Alfano e Sergio Friscia |
Luigi Alfano, 22 anni da Carbonara di Nola con un talento innato: parla al contrario. Lo spiazzamento è assicurato quando lo senti parlare correntemente e con fluidità quella che lui definisce "La lingua inversa". Ma come te ne sei accorto? «A scuola prendevamo in giro un nostro professore, e per non farmi capire da lui iniziai a parlare all’incontrario. I miei amici rimasero stupiti, ma si abituarono. Nessuno di loro riusciva a farlo come me. Divenni una star tra i corridoi dell’istituto». E poi? «Iniziai a partecipare come pubblico a varie trasmissioni televisive (Uomini e Donne e Tu si que vales). Al programma di Maria De Filippi fui coinvolto in un siparietto tra Tina Cipollari e Gemma ed ebbi la mia prima apparizione televisiva. Uno dei miei sogni, quello di apparire in tv, si stava realizzando». Come sei arrivato al programma Ah Ah Car su Rai4? «Durante la mia partecipazione come ospite a Tu si que vales, mi feci notare per la mia capacità di parlare all’incontrario, così mi diedero i contatti per partecipare ai provini di una nuova trasmissione che a novembre sarebbe andata in onda su Rai4, condotta da Sergio Friscia e Barty Colucci». E come è andata? «Partecipai al provino a Napoli, al teatro Sancarluccio, e fui scelto. Registrai la puntata il 25 ottobre a Roma che è andata in onda il 25 novembre. Sono in attesa di sapere l’esito». Questo talento ti ha portato notorietà? «Dopo la mia apparizione in Tv, vengo spesso fermato da persone che mi riconoscono e mi chiedono di dare una prova dal vivo della mia capacità». Con quali risultati? «Rimangono tutti stupiti e senza parole. Cercano di farlo anche loro ma non ci riescono. Spesso per mettermi in difficoltà, mi chiedono di dire all’incontrario alcuni scioglilingua, ed io, senza alcuna difficoltà, li accontento e li stupisco».
Ti auguriamo tanta fortuna e ora salutaci con uno scioglilingua inverso: «Arpos al acnap al arpac apmac, ottos al acnap al arpac aperc».
Pietro Damiano
Il Pappagallo - Anno XX - Dicembre 2016 - Numero 365 - Pagina 11